René Magritte
In due minuti vi racconto la storia del maestro del surrealismo, capace di trasformare la realtà in un affascinante mistero.

Ci sono artisti che passano alla storia per le loro vite intense, che sembrano scaturire dalle pagine di un romanzo tanto sono cariche di colpi di scena, drammi e passione. E poi c'è René Magritte, un uomo elegante, come tanti, educato, come molti, ma capace di trasformare la realtà come nessuno.
Un uomo (apparentemente) comune capace di creare capolavori straordinari, che trasformano in sogno il quotidiano. Perché in questo sta il genio di Magritte, l'artista che ci ha spinto a osservare il mondo con occhi diversi, a stupirci di ciò che è apparentemente banale, a scavare sotto la superficie per scoprire che la realtà è molto più affascinante di quanto non appaia.
René Magritte (1898 - 1967) è stato uno dei più grandi pittori del Belgio è tra i massimi esponenti del surrealismo. È noto con il soprannome "le saboteur tranquille" per la sua capacità di insinuare dubbi nel reale, rappresentando soggetti apparentemente realistici che però stupiscono per dettagli misteriosi che conferiscono all'opera un significato nuovo e insolito.

Un'opera esemplare di Magritte è Il tradimento delle immagini (1929), dipinto in cui viene rappresentata una pipa con una scritta "Questa non è una pipa" perché, in effetti, si tratta dell'"immagine" di una pipa: un gioco di parole espresso con le immagini.

Il nome di Magritte è diventato celebre dopo gli anni Sessanta, con l'avvento della cultura pop. Il cinema, la musica e il fiumetto hanno fatto spesso riferimento alle opere dell'artista belga: il Jeff Beck Group sceglie l'opera La camera d'ascolto (1954) per la copertina dell'album Beck-Ola (1964), mentre la copertina del numero 41 del fumetto Dylan Dog, dal titolo Golconda, è chiaramente ispirata all'omonima opera del pittore, realizzata nel 1953.
"La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione." (René Magritte)
Giulia