Claude Monet
Padre spirituale del movimento Impressionista francese, Claude Monet negli ultimi trent'anni della sua vita dedica tutte le sue energie nel ritrarre il girdino di Giverny, con una particolare attenzione per le superfici d'acqua.
Les Nymphéas rappresentano, nell'arco della produzione artistica di Monet, una tappa fondamentale, poichè sintetizzano l'evoluzione finale non solo dello stile dell'autore, ma dell'intera corrente pittorica impressionista in cui egli si inserisce.
La ricerca impressionista qui, infatti, trova la sua risoluzione in una rappresentazione che si fa luce e colore perdendo di vista il legame con il lato descrittivo e reale: impressione allo stato puro, depurata da intenti narrativi.
Questo ciclo, che comprende circa 250 dipinti, presenta la caratteristica dell'assenza di fondo: l'orizzonte è aperto, nè terra, nè cielo, solo l'onda ed il fogliame ricoprono la tela , luminosa e sovrastata da corolle di fiori. Riflessi e riverberi dell'acqua, i contorni confusi svelano caldi pomeriggi, quando la natura umida esala vapori e profumi intensi, altri riflessi evocano limpide luci mattutine.


Fin dagli esordi del movimento impressionista, quando dipingeva Impressione, sole nascente, opera destinata a divenire il manifesto del movimento, Monet si distingue per il suo stile fondato sulla vibrazione della luce e sulla divisione della pennellata.
La sua pittura si consacra ai paesaggi, al plein air, abbandonando definitivamente i colori bruni per usare solo i colori puri, giustapposti sulla tela per fusione ottica, riscoprendo, così, la legge dei complementari, secondo la quale ciascuno dei colori del prisma viene accentuato dal suo complementare vicino.

Nelle Nymphéas si evidenzia la contraddizione tra le dimensioni del muro che contrastano con le raffinatezze di un quadro da cavalletto, tanto che si potrebbe parlare di opera fallita o come ebbe a dire André Masson della Sistina dell'Impressionismo.
Nel 1924 le Nymphéas vengono installate all'Orangerie de Tuileries, futuro Museo Monet, a Parigi. Monet si spegne nel dicembre del 1926 perseguendo, fino all'ultimo, nella realizzazione di quest'opera.
Giulia