ARTE POVERA
L'arte povera è un movimento artistico che nasce alla fine degli anni sessanta. Questa arte in Italia si afferma nello stesso periodo e sopratutto nell'ambiente torinese diviene un simbolo. Lo stile dell'arte povera appartiene all'arte concettuale. La sua peculiarità, è il suo rifiuto verso i mezzi di espressione più tradizionale. Infatti, si serve di materiali umili, di origine naturale.
Per esprimere l'arte si adoperavano oggetti non propriamente artistici.
Appunto definiti "poveri", come il legno, la terra, la plastica, ecc.
Nella guida che segue vi parlo dell'arte povera: la storia, stili e maggiori esponenti.




I maggiori esponenti che appartengono a questa corrente dell' arte povera come l'italiano Mario Merz (1925) e il tedesco Joseph Beuys (1921-1985), rifiutano l'oggetto artistico tradizionale. Quest'ultimo realizzato con tecniche e materiali convenzionali. La prima definizione di Arte povera si ha nel 1967 nella mostra omonima di Germano Celant. Nel rifiuto dell'arte povera per la tradizione, c'è una volontà di recuperare i veri valori della vita come la natura. L'arte povera vuole portare l'arte alle masse ma nella marea di problemi degli anni '60, appare un'idea più utopistica che riformista. Il suo interesse va alla natura, all'energia naturale, al riciclo. Tutto può diventare arte, anche se per definizione questa è ritenuta arte povera.




In quel periodo gli artisti sono contrari all'idea di arte senza tempo. Ossia che supera tutto, quindi capace di oltrepassare i secoli per giungere fino a noi e trasmettere la sua emozione. L'arte povera è un momento, l'emozione è effimera. Ne è un esempio l'opera Scultura che mangia (1968) di Giovanni Anselmo fatta di due pietre che schiacciano una lattuga. L'opera ha un aspetto momentanea perché la verdura è soggetta al deperimento. Essi sono anche contro il concetto che un'opera d'arte non si possa riprodurre e copiare perché è unica. Tutto è falso secondo loro. Lo dimostra Paolini in Mimesis facendo la copia di una scultura dell'epoca classica.


L'arte povera è quindi un movimento di protesta verso il potere che sia dell'arte classica che dei politici.
Gli artisti si schierano contro la guerra in Vietnam e quindi contro gli Stati Uniti.Pistoletto nella sua opera Vietnam (1965) fa la raffigurazione di alcuni manifestanti pacifici contro la guerra.
A questo proposito l'opera viene costituita da delle sagome attaccate a degli specchi. Questo fa si che chi osserva quell'opera si ritrova dentro di essa. C'è quindi una comunicazione tra artista e pubblico. L'arte povera utilizza materie prime come la terra, il fuoco, il legno, i fiori. Tanti sono gli artisti che vi hanno aderito. Oltre a quelli già citati subentra Jannis Kounellis con la sua opera Senza Titolo fatta di materiale bruciato.


